E’ un gioco di ruolo nel quale ogni seduttore diviene contemporaneamente anche il sedotto. <<precedente>> Quando si parla di seduzione, quasi per forza, da millenni, si è portati a pensare all’immagine dell’uomo, il seduttore, il Don Giovanni, l’eccellente corteggiatore e malandrino. Si sa, invece, che la vera conduttrice nel rapporto tra partner è sempre stata ed è la donna che non solo decide se accettare il corteggiamento o respingerlo, ma è sempre in grado di scegliere, con buona autonomia, da chi farsi corteggiare e con quali modalità eventualmente procedere alla seduzione. L’arte della seduzione quindi appare totalmente in mani femminili.…
Autore: Maria Cristina Paselli lifecoach
Ci sono momenti della vita in cui la ragione deve essere supportata dalla creatività e dalla spinta emotiva per cercare un equilibrio e non lasciarsi prendere dallo sconforto. Se è vero che le Donne sono le grandi protagoniste della dominanza dell’emisfero destro ovvero sono persone creative di default, sanno affrontare la vita e le difficoltà che democraticamente regala in modo multitasking, senza lasciarsi abbattere anzi inventando modi laterali ed innovativi di sopravvivenza, lo dimostrano i periodi di guerra nei quali si mangiava, ci si lavava e vestiva soprattutto per merito di donne straordinariamente forti e creative che improvvisavano vestiti da…
Sei bravo a comunicare? Segui questo test di autovalutazione. Questionnaire tools! Take our Online Survey
Lezioni di Seduzione I Ovvero l’arte di suscitare attrazione. Conversazioni settimanali Seducere in latino significa portare a sè, avvincere, ma anche in negativo sviare, circuire con l’inganno quindi la seduzione può esser intesa in modi differenti se colui o colei che seduce promette ciò che non manterrà o mette nella rete l’altro sapendo coscientemente fin dall’inizio che non si farà irretire, ma manterrà un algido distacco dall’oggetto di seduzione. Per molti secoli la Donna è stata identificata come la seduttrice potenziale, come colei che possiede ed usa la capacità di irretire il maschio, per fini propri, deviandolo lontano dalla retta…
La felicità può creare disagio se si pensa di non meritarla In una realtà così competitiva ed impietosa nella quale non è consentito fermarsi un attimo a riflettere sulle antiche ed irrisolte questioni della vita e della morte, in un mondo che in modo non troppo democratico non risparmia sulle ingiustizie e sulle disparità premiando i furbetti e facendo pagare ai puri tributi molto alti, sono sempre più spesso presenti lo sconforto, l’angoscia ed una forte attitudine al pessimismo. Nonostante gli esperti di psiche invitino ad essere positivi e ad avere una visione ottimistica del futuro per mantenere l’energia…
Ma anche per le donne la ricerca spasmodica dell’uomo ideale, a volte cade nel vuoto. Mai come in questi anni mi sono ripetuta … non vorrei essere un uomo ed anche “ per fortuna ho una figlia femmina, frasi alquanto in controtendenza se si pensa che noi donne abbiamo ereditato una società ed una cultura con secoli di dominanza maschile e millenni di macismo, una società in cui ancora fino a poco tempo fa, in alcune zone d’Italia, ci si congratulava con la madre solo se aveva partorito un maschio che, per elezione, era una benedizione per la famiglia. Intendiamoci…
La paura del futuro, l’incertezza del domani si fiuta ovunque Da tempo e ogni giorno sempre più stiamo col respiro sospeso ad ogni Giornale Radio o Telegiornale e la mattina prima di leggere il Quotidiano cerchiamo l’OM tibetano per non lasciarci vincere dalla paura e dallo stress… Quello che accade a questo nostro stupendo quanto ingenuo paese si sta riflettendo fortemente ed inesorabilmente sul nostro comportamento relazionale, sulle nostre paure profonde oltre che all’approccio ai consumi che calano senza sosta. E’ sufficiente fare un giro all’ora di punta per i centri delle città che solo un anno fa, erano colorati…
La nascita di un bambino voluto cambia di molto l’ottica delle priorità all’interno di una famiglia D. Gentile dott.ssa , sono una donna di 40 anni e madre di una bambina di 4, figlia desiderata e cercata. Da quando ho ripreso a lavorare a tempo pieno dimostro un atteggiamento poco equilibrato e spesso sono fortemente demotivata e depressa. Desidero poter continuare a lavorare ma non tralasciare il compito di genitore per garantire una crescita solida alla mia bambina. Sono consapevole del fatto che questo problema si manifesta per altrettante mamme, ma non riesco a cambiare atteggiamento e vedere un…