E per quanto un figlio, per ritornare ai parametri umani, possa essere brutto nell’aspetto, abbia un caratteraccio, fin’anche delinquente, la madre è quasi sempre disposta a vederlo con gli occhi dell’amore cieco e irrazionale e quel figlio sarà sempre per lei, bravo, bello e buono “n’inzetto ca’ se trova dint’a ttutte ‘e ccase vecchie, è niro e lucide, fuje comm ‘a nu dannato e và giranno ‘e notte dint’a cucina o addò trova ‘e mmullechelle. È luongo tre o quatto centimetre e ‘o nommo scientifeco è blatta orientalis. Siccomme è bruttulillo e fa schifo a parecchia ggente, stu’ nomme s’ausa…
Autore: Marta Ajò
Le donne: amazzoni o visionarie? A colloquio con Isa Maggi Intervista di Marta Ajò Con Isa Maggi*, promotrice e coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle donne, cerchiamo di fare il punto sulla nascita del nuovo esecutivo giallo-rosso a guida Conte-bis: 21 ministri di cui solo 7 donne. Dopo queste scelte politiche cambierà qualcosa? Quale il ruolo? Quale l’azione? Certamente presidieremo gli spazi dove si genererà nuovo lavoro per noi donne, dove si creeranno strumenti e opportunità per le imprese delle donne, dove si costruiranno strumenti adeguati per contrastare la violenza di genere Saremo proattive e propositive. Non siamo né amazzoni né…
E invece sono sette le donne nel nuovo Governo. Poche, giuste o tante? Dipende dalla visione-percezione che ciascuno/a ha di sé e dell’altro/a. I fatti sono quelli che contano e 7 ministre su 21 che compongono il nuovo governo, non ci inducono né ad elogi straripanti né a severe critiche. Né ci appassionano lamentele o piagnistei sulla scarsa rappresentanza di genere: le cose stanno così. Veniamo dunque alle cose concrete. Cosa possono fare le donne dentro e fuori le istituzioni? Le nuove ministre sono già state vivisezionate dai media che pare sappiano tutto di loro: appartenenza, curriculum pubblico e privato.…
Ri-chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio , ai Segretari dei partiti che garantiscano “la parità di genere”, che viene sempre ed ancora messa all’ultimo o penultimo posto in ordine d’importanza, quasi a vergognarsi di doverla affrontare solo perché, loro malgrado, il consenso elettorale è anche di genere. Il generale agosto ha avuto la meglio sulla stanchezza e sull’assenza vacanziera degli italiani ma, per chi avesse avuto voglia di aggiornarsi su quanto avveniva nei palazzi istituzionali ci hanno aiutato i media, i TG, gli speciali ecc. Ed eccoci dunque alle prese con una crisi politica che si sta…
La questione dell’uso improprio o del cattivo uso delle parole per ribadire una discriminazione di genere meriterebbe ben altre riflessioni di quelle messe in moto dal botta e risposta innescato tra Salvini e Spadafora in questi giorni. L’abuso del termine “sessista”, in questa metà di luglio da parte del political correct-uncorrected lascerà ancora una volta il tempo che trova. L’elenco dei politici schierati pro o contro (viene sempre da chiedersi dove fossero prima) è lungo e scarsamente rilevante. Quest’uso linguistico offensivo-riduttivo del genere femminile non è nuovo. Basta essere una delle tante viaggiatrici impegnate alla guida di una macchina, in…
Nell’era tecnologica, della quale siamo solo all’inizio e di cui non riusciamo a prevederne serenamente i futuri sviluppi, non si può abbandonare la priorità della conservazione della vita e della specie umana, da cui peraltro la tecnologia stessa è figlia. Affrontare temi esistenziali che da secoli gli uomini si pongono sul mistero della vita, il suo significato e il suo scopo stentano ad essere introdotti in un articolo. Filosofia, teologia, scienza, arti ecc. hanno offerto e continuano ad offrire il loro contributo al pensiero e alla conoscenza nel merito perché, come sosteneva Bobbio, gli esseri umani hanno sempre sentito di…
In quel primo giugno del 1946 forse nell’aria si potevano fiutare i fumi lasciati dai bombardamenti, annusare odori di suoli e campagne aride, di macerie polverose che nascondevano qualcosa di vita passata, si potevano quasi ancora ascoltare i lamenti, udire urla e pianti, vedere muovere persone prive di arti sostenute da grossolane stampelle. Quello era ciò che era rimasto dell’Italia uscita da anni di fascismo e dalla guerra. Erano uomini dai pantaloni larghi, forse ancora quelli usati nella resistenza sulle montagne, ed erano donne segnate nel volto e nel corpo, fanciulli con sguardi senza sogni. Erano gli anni di chi…
Un lungo silenzio porta l’oblio. Il 20 novembre 2018, Silvia Romano, volontaria, è stata rapita a Chakama, una località del sud del Kenya che si trova a circa 80 chilometri dalla città di Malindi Dal 20 novembre 2018, Silvia Romano, volontaria, è stata rapita a Chakama, una località del sud del Kenya che si trova a circa 80 chilometri dalla città di Malindi, nella contea di Kilifi. Portata via da uomini armati di fucili e machete che, secondo una testimonianza hanno “sparato indiscriminatamente” ferendo cinque persone e preso la ragazza schiaffeggiandola e legandola con le mani dietro la schiena prima…