‘I bambini ci guardano” era il titolo di un romanzo da cui De Sica trasse un film bellissimo . Oggi, dopo aver visto “Padrenostro” potremmo chiederci quanto noi guardiamo i bambini. Quanto ci mettiamo nei loro panni, nel loro mondo, quanto ci sforziamo nei momenti difficili di essergli davvero vicini, osservandoli come loro ci osservano . Claudio Noce era un bambino nel 1976 quando il padre Alfonso (allora vice questore, responsabile dei Servizi di sicurezza per il Lazio, il nucleo regionale dell’antiterrorismo) subì un attentato da parte dei Nuclei Armati Proletari al quale sopravvisse. . 100 colpi di mitra che fecero…
Autore: Milene Mucci
Alla fine abbiamo i superato anche agosto. L’ottavo mese di questo incredibile anno che tanto ci sta cambiando profondamente. Scavando dentro di noi ,richiedendoci ogni giorno energie diverse per rispondere a nuovi stati d’animo . Quindi ok, arrivate a fine agosto, io credo che la vera ripartenza sia ora. Ora che stiamo cercando di intravedere vedere quale sarà la nuova “ normalità “ che ci aspetta In famiglia , per esempio , magari per una nuova gestione di spazi non più emergenza ma routine , in relazioni che stavamo per avviare o in quelle esistenti alla luce di difficoltà emerse…
Ci illudiamo continuamente di poter più o meno scegliere ma poi accade quella cosa che, inevitabilmente, ci mette davanti all’imprevedibile, davanti ad eventi che superano la nostra immaginazione, la nostra idea di perfetta, costruita con cura, realtà. “Come un respiro ” di Ferzan Ozpetek (Strade Blu,Mondadori ) Se una cosa sa fare la Vita è sorprenderci, sempre. Al di là dei nostri copioni personali, al di là dei nostri personali programmi. Ci illudiamo continuamente di poter più o meno scegliere ma poi accade quella cosa che, inevitabilmente, ci mette davanti all’imprevedibile , davanti ad eventi che superano la nostra immaginazione,…
Iniziamo a trovare il nostro nuovo, certo abbozzato ed iniziale, tentativo di esserci. In questi giorni vaghi, nei quali rischiamo di perdere il conto del calendario , il senso del tempo che passa e anche di noi stesse, mi risuona stamani il titolo dato a questa rubrica qualche anno fa. Donne si nasce assertive si diventa. Assertive. Non è un caso pensarci oggi credo . Personalmente ho affrontato i primi giorni (settimane?) di questa incredibile quarantena in uno stato di sconcerto, di estraniamento da tutto salvo che dalle notizie che passavano, continue, come sottofondo in casa . In uno stato…
C’e’ un’immagine che mi ritorna spesso in mente in questi giorni di quarantena forzata che alterna torte e canti dal balcone a pensieri contingenti verso chi versa in situazioni al limite per spazi , convivenze e relazioni. L’immagine di me in uno di quei momenti difficili che la vita propone.Ma per difficili intendo qualcosa di veramente pesante . Qualcosa del tipo ” lutto per tua madre , marito da vent’anni che ti molla per un’altra venti giorni dopo quel lutto (ed e’ pure Natale) , due bimbi piccoli , trasloco , lavoro nuovo e la tua famiglia lontana “. Ecco…
Parole e musica che stamani non riesco riesco a togliermi dalla mente dopo aver visto “Judy” ieri sera . E’ la storia degli ultimi mesi di vita di Judy Garland. “Da qualche parte, oltre l’arcobaleno volano uccelli blu e i sogni che sognasti si avverano per davvero. Certi giorni, spero di svegliarmi su una stella dove le nuvole sono lontane dietro di me dove i guai si sciolgono come gocce di limone..” .. ”Ebbene, vedo alberi verdi e anche rose rosse. Le guarderò sbocciare per me e per te e penso, tra me e me,che mondo meraviglioso.. Vedo cieli blu…
Si esce dall’ ultimo film di Ozpeteck col cuore che batte forte. Non credo sia l’amore incondizionato per Ferzan Ozpeteck, Serra Yilmaz o Edoardo Leo a farmi scrivere che “La Dea Fortuna “ e’ uno dei piu’ bei film visti ultimamente, e certamente uno dei piu’ belli anche di Ozpeteck. Si, perche’ anche l’amore piu’ incondizionato alla fine sceglie e razionalmente si ferma a volte. “La Dea Fortuna” e’ assolutamente e decisamente bellissimo. R ecensione molto semplice dato che difficilmente si possono rendere appieno la corposita’ della poesia e la quantita’ di bellezza che questa opera possiede. Per particolari di…
Ecco, diciamo che purtroppo ci siamo quasi . Arrivano le benedette “feste” e , come se non bastassero da sole, stanno per arrivare quella serie infinite di orrendi anonimi auguri dai quali nessuno si salva! Dando per scontato che noi non lo facciamo perche’ amiamo ancora il rapporto personale, il regalo pensato e, udite udite, ancora guardare negli occhi gli esseri umani con cui interagiamo o chiamarli per nome se gli scriviamo la speranza e’ che queste poche righe arrivino ,invece, a chi, sia pur con affetto e pensando di fare una cosa gentile e carina , ci opprime con…