Autore: Rita Cugola

Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

Aggredite, picchiate, immobilizzate, socialmente stigmatizzate. Urla di anime agonizzanti lacerano il silenzio imposto dal terrore: quelle orribili ferite inferte dalle lame infuocate dei carnefici non si rimargineranno mai. Oltre a rappresentare il peggior crimine a danno di una donna (e purtroppo anche di bimbe in tenera età), lo stupro si è gradualmente trasformato in uno strumento offensivo particolarmente funzionale all’ideologia del terrore promulgata dalle organizzazioni radicaliste. Una tattica ormai ampiamente collaudata che se da un lato consente ai vari nuclei armati di adescare e incentivare i guerriglieri, dall’altro assicura introiti consistenti. Parrebbe infatti che solo nel 2014 gli yazidi iracheni…

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In precedenza il fenomeno della tossicodipendenza  interessava prevalentemente la popolazione maschile, ma da qualche tempo sta coinvolgendo sempre più donne e vedove o disoccupate sono costrette a vendere il proprio corpo per sopravvivere. Con circa un milione di eroinomani e oppiomani su una popolazione stimata in oltre 30 milioni di abitanti, l’Afghanistan è con ragione il paese leader nel mondo per ciò che concerne il consumo pro-capite di sostanze stupefacenti. Dalle stime effettuate dal Drugs and Crime Office dell’Onu (Unodc) si evince che la coltivazione del papavero ha registrato un incremento pari al 7% nel solo 2011; su vasta scala l’Afghanistan…

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Nell’Uttar Pradesh in India, lo stato più popoloso (620 milioni di abitanti) e arretrato dell’India le abitazioni non dispongono di una stanza da bagno e per siddiosfare i bisogni bisogna andare nei campi. L’Uttar Pradesh (620 milioni di abitanti) è lo stato più popoloso e arretrato dell’India, tanto da vantare un primato non proprio invidiabile: le abitazioni non dispongono di una stanza da bagno. Per soddisfare i bisogni corporali donne e uomini, anziani e bambini sono quindi costretti a recarsi nelle campagne incolte e sterminate del circondario, in balìa dell’ignoto. E non è raro che ragazze e bambine scompaiano nel…

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La fida presidenziale USA che si svolgerà l’8 novembre prossimo prospetta molte difficoltà di tragitto. Saranno le donne che faranno la differenza? Quasi sicuramente saranno i protagonisti della grande sfida presidenziale che si svolgerà l’8 novembre prossimo. Ma se il percorso verso la candidatura alla Casa Bianca pare ormai in netta discesa per repubblicano Donald Trump (i toni estremi adottati nel corso della campagna elettorale gli hanno valso molti consensi popolari), l’esponente dei democratici Hillary Clinton ha ancora qualche ostacolo da superare. Innanzitutto l’incognita rappresentata dal compagno di partito Bernie Sanders, che almeno per il momento non ha affatto rinunciato…

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La presenza femminile nel Ypg viene solitamente ignorata. Eppure rappresenta una componente rilevante nell’ambito della resistenza corda stanziata nelle tre enclave indipendenti della Siria nordorientale da Alganews  Le donne combattenti sono oltre diecimila ormai: “Il nostro numero è cresciuto specialmente dopo il trimestre giugno-agosto del 2014, allorchè cominciarono a emergere le azioni criminali dei terroristi islamici a danno delle yazide: violentate, ridotte a schiave sessuali e poi uccise”. Esternazioni emblematiche che lasciano trapelare una desiderio collettivo di rivalsa nei confronti dell’effertezza jihadista, causa primaria di molta sofferenza. Ma c’è un elemento particolare che contribuisce a rendere la loro ingerenza militare…

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Mentre i riformisti esultano per la vittoria elettorale del 26 febbraio scorso, le donne si ritrovano ancora una volta costrette ad affrontare la scomoda realtà della discriminazione, dettata da un sistema fortemente conservatore e patriarcale in cui le rivendicazioni civili – specialmente a livello di equiparazione dei sessi – assumono un’importanza secondaria, se non addirittura irrisoria. da Alganews Eppure nella rivoluzione islamica del 1979 (culminata con la deposizione dello shah Reza Palhavi e la concomitante ascesa al potere dell’ayatollah Ruhollah Khomeini) l’apporto femminile si era rivelato determinante: al pari degli uomini, le iraniane non avevano esitato a invadere strade e…

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Chiunque compia un reato, specialmente come quello incarnato dall’abuso sessuale, deve essere condannato. Senza possibilità di appello. Le aggressioni subite dalle donne in Germania, Svizzera, Austria, Slovacchia da parte di un consistente gruppo di immigrati di provenienza mediorientale e nordafricana hanno contribuito a far riemergere  le antiche problematiche legate alle differenze culturali tra Oriente e Occidente. Soprattutto hanno rimesso in discussione temi cruciali del mondo politico, quali il diritto di accoglienza dei profughi o la necessità di attuare misure atte a favorire l’integrazione sociale degli stranieri. Ma gli episodi registrati in quei paesi europei (e chissà dove ancora) non paiono…

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ARABIA SAUDITA. SVOLTA STORICA. Le donne hanno infatti potuto partecipare alle elezioni municipali I sauditi non hanno molta dimestichezza con le urne. La monarchia di Riyad non ha mai attribuito grande importanza alla volontà popolare: negli ultimi dieci anni la cittadinanza è stata interpellata soltanto tre volte, espressamente per il rinnovo dei 284 consigli comunali, quindi su questioni di relativa importanza a livello politico. La consultazione che si è svolta il 12 dicembre scorso si discosta però notevolmente dalle precedenti (indette rispettivamente nel 2005 e nel 2011) e sembra davvero destinata a costituire una pietra miliare della storia nazionale, dal…

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