Un click per immortalare le donne italiane
Armati della tua fotocamera, del tuo smartphone o tablet e ferma l’istante!
Expo 2015 focalizzerà per sei mesi sul nostro paese l’attenzione internazionale, Dol’s in questo contesto si è data un obiettivo: raccontare le donne in Italia nella propria quotidianità e rappresentarle per quello che effettivamente oggi sono, abbattendo molti degli stereotipi che attraverso i luoghi comuni, i media, le fiction, il cinema, in ambito internazionale sovente le rappresentano.
L’iniziativa di Dol’s è un’ irripetibile occasione per raccontare e rappresentare noi donne italiane attraverso il nostro personale punto di vista.
Siamo la patria del fashion, ma non per questo tutte fashion victim, siamo la culla del cibo e dei sapori, ma non per questo tutte aspiranti MasterChef, siamo femministe ma non per questo poco femminili.
Siamo un meraviglioso puzzle multicolore, pulsante, vitale ed energico, ognuna con le sue abitudini, la sua storia, con le sue tradizioni.
Fermiamo l’istante, cogliamo l’attimo e raccontiamoci realizzando insieme uno spaccato al femminile delle donne italiane, dal nord al sud, senza limiti di età, luogo e situazione.
Come partecipare
Nell’arco della giornata sovente succede che alcune situazioni “al femminile” destino la tua attenzione, ti commuovano, ti rubino un sorriso, sono quei momenti in cui noi donne presentiamo la nostra unicità. Quegli istanti di vita che Dol’s ti invita a fermare in un’immagine, che potrai condividere e descrivere con un breve testo da allegare al tuo scatto fotografico.
L’invio delle immagini sarà possibile dall’ 8 marzo. L’invio delle immagini può essere effettuato compilando in ogni sua parte il form accessibile da questo link.
[button link=”https://www.dols.it/un-click-per-immortalare-le donne-di-italia/” text_color=”#ffffff” color=”#ba0000″]ACCEDI AL FORM[/button]
Tutte le immagini ricevute saranno pubblicate sulle pagine di Dol’s e condivise con la community delle donne di Dol’s sulla pagina Facebook di Dol’s Magazine.
E-book – Evento – Esposizione
Nel mese di ottobre Dol’s renderà disponibile per il download un e-book dell’iniziativa, che sarà presentato in una location di Milano, al momento in via di definizione.
L’evento sarà anche l’occasione per festeggiare con tutte le lettrici di Dol’s i 16 anni di vita del magazine delle donne online.
Sono con noi
[su_quote cite=”Roberta Cocco – Direttore Responsabilità Sociale e National Development Microsoft”]In questi anni ho visto le donne cambiare approccio e mentalità. Ho la fortuna di lavorare da più di vent’anni in una grande multinazionale, dove ho ricoperto diversi ruoli nel settore Marketing e Comunicazione. Oggi la mia posizione mi porta a viaggiare moltissimo, seguo infatti i progetti di innovazione e di sviluppo nazionale in 12 Paesi europei. Ho anche avuto la fortuna di realizzarmi come madre, ho tre figli piccoli, che sono la mia priorità ma anche la mia ispirazione e la mia linfa. Sono riuscita a conciliare vita familiare e lavorativa grazie alla tecnologia, un’àncora fondamentale per tutte le donne che non hanno avuto timore di avvicinarsi al digitale, di scoprirne le infinite possibilità. La tecnologia ci permette infatti di lavorare in mobilità e di essere connesse con il mondo intero seguendo al contempo i tempi e le necessità della nostra vita personale. Le donne ora sanno di poter ambire a una realizzazione piena, sia sul posto di lavoro, che nella vita personale, e senza dover fare rinunce. Abbiamo a disposizione strumenti impensabili fino a pochi anni fa, che ci aiutano ad esprimere appieno il nostro potenziale, a realizzare la nostra creatività, a mettere a frutto quella tenacia e quella determinazione che ci appartengono![/su_quote]
[su_quote cite=”Claudia De Lillo – alias Elasti”]La mia nonna si chiamava Sara, nacque nel giugno del 1917. Era ebrea, atea, comunista e, a suo modo, ribelle. Un giorno, quando ero piccola, mi disse: «Ci sono tre cose che una donna deve sapere fare assolutamente: scrivere a macchina, andare in bicicletta e nuotare». Quando ebbi quelle tre fondamentali frecce al mio arco, andai da lei trionfante e mi abbracciò perché la sua rivoluzione passava da lì e la mia emancipazione poteva compiersi. Leah ha 16 anni. Sara era la sua bisnipote anche se non si sono mai incontrate. Ho domandato a Leah quali sono le tre cose che una donna deve saper fare assolutamente. «Parlare cinese, preparare pancake ai mirtilli e viaggiare per il mondo da sola, preferibilmente in moto», ha risposto, con la sicumera di chi la sa lunga. Leah da grande vuole fare il chirurgo, la reporter di guerra e la chef. «A un certo punto dovrai scegliere», le ho suggerito io, che ho orizzonti angusti. «Perché mai? Io sarò chirurgo, reporter di guerra e chef. Insieme. E poi voglio anche tre bambini, un maschio e due femmine». Leah ha sogni enormi e l’ardire di realizzarli. Leah è ribelle, come Sara. Però, forse, un giorno, lei sì, la sua rivoluzione la farà sul serio. Perché cambiare si può solo se ti guardi allo specchio e ti vedi sconfinata.[/su_quote]
[su_quote cite=”Rosangela Petillo – Giornalista e Fotografa”]RACCONTARE LA REALTA’ La foto è un racconto, ferma l’attimo e lo fa diventare elemento evocativo della nostra memoria, una presenza, un ricordo, un c’ero-anche-io. Può riassumere un intero articolo di giornale, o essere un racconto per immagini di grande potenza. E’ la versione moderna di un dipinto, utile per raccontare le donne di oggi che lavorano, hanno impegni politici, amano, sognano, fanno sport, si prendono cura del prossimo, fanno scoperte scientifiche o vanno sulla luna, contestano, difendono diritti o rivendicano possibilità. Esiste un solo modello di donna o ce ne sono tanti? Esiste un solo modo di raccontare la giornata, le aspirazioni, il lavoro di una donna o ci sono tanti racconti diversi? Le donne oggi hanno ruoli e svolgono lavori anche in settori un tempo appannaggio solo degli uomini. Raccontare la realtà femminile vuol dire saperne leggere il vissuto, evitando paragoni con il maschile, ma trovando lo specifico, il contributo della modalità femminile. Donne della nostra bella Italia dal sud al nord come esempi di buone pratiche, di impegno quotidiano, di realtà dove la presenza femminile è sotto gli occhi di tutti, nella vita di tutti i giorni. Una realtà “normale” che va raccontata, con i suoi aggettivi, le sue declinazioni al femminile perché si possa avere una descrizione bilanciata della realtà, paritaria. La fotografia permette di descrivere quello che è nella realtà di tutti i giorni, non solo quello che viene costruito per ossequiare logiche commerciali o qualunquismi di basso livello che non descrivono tutto il resto. Questa è la sfida: raccontare la realtà per includere e non per separare, per mostrare e non per nascondere, e soprattutto per buttare giù ostacoli, pregiudizi e stereotipi dannosi e non più al passo coi tempi moderni.[/su_quote]
A tutte noi dunque l’onere di raccontarci!
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